Adventure Sports, DCT una vera sorpresa.

Mi si presenta un compito difficile, fare una recensione della Honda CRF1000L Africa Twin Adventure Sports 2018, per questo ci sono molti giornalisti e tester che sanno dire molto bene le loro impressioni di guida, io mi accontento di dare le personalissime impressioni con quella che ho io,  CRF1000L Africa Twin Adventure Sports 2019 e cambio DCT.

 

La prima impressione è l’imponenza della moto, bella, bella da morire. Inizialmente mi incuteva un po’ di timore, quando ci salivo sopra. La sella alta e il peso della moto non ti aiutano nei piccoli movimenti da fermo, devi stare attento. Io sono alto 187cm e tocco bene con i piedi, ma se ti ritrovi con del brecciolino dell’asfalto sotto i piedi …occhio che ti può capitare la scivolata da fermo.

 

A differenza della vecchia e classica moto Honda, qui la tecnologia ha preso decisamente il comando. Quando cambio la moto e ritorno sulla Regina RD03, mi sembra di salire in bicicletta tanta è la differenza.

Il nuovo comando del gas (Throttle by wire TBW per dirla in inglese) non più a filo di acciaio, ma un comando elettrico collegato a non so quanti sensori. Immediato alla risposta, 4 modalità di guida, (Tour, Urban, Gravel e User), 7 livelli di controllo di trazione HSTC, la nuova strumentazione digitale, le pedane più larghe, ABS e tante altre cosucce che portano a completare questa grande moto.

Come va

La Adventure Sports è davvero alta di sella, ma non impossibile. La sella è possibile regolarla senza attrezzi di 20 mm più in basso, creando così un piccolo scalino con la sella del passeggero. Alla guida però non te ne accorgi, dolce nei movimenti che però risentono della stazza e della posizione de motore con cilindri paralleli, non può essere paragonata alla RD03 come manegevolezza.

Fantastico il sound che regala il terminale, da solo fa venire un gran sorriso dentro il casco ad ogni apertura di gas. La risposta del motore ai regimi medio bassi è un’altra bella sorpresa, perché è più pronta, reattiva, il DCT permette di scendere di due-tre marce in rapidissima successione con gustose “doppiette”!

 La Adventure Sports ha poi, di serie, le manopole riscaldate, comodissime nei periodi freddi o anche sotto la pioggia, che si comandano comodamente da un pulsante vicino alla manopola sinistra.

In questa versione dell’Africa Twin le sospensioni sono eccezionali per scorrevolezza e taratura. La forcella rovesciata Showa con steli da 45 mm è completamente regolabile. Anche il mono ammortizzatore Showa è pluriregolabile, con registro idraulico del precarico molla per mezzo del comodo pomello accessibile.

Con l’asfalto molto sconnesso, la sensazione di guida è quella di avere dei cuscini d’aria tra noi e le ruote, la sella più imbottita non fa che migliorare il comfort, ma anche guidando in modo sportivo e fluido l’equilibrio generale è notevolissimo.  

In fuori strada se si vuole premere il tasto G che consente di modificare le caratteristiche del motore per migliorare la trazione e il controllo del mezzo, parlo per percorsi particolarmente ostici. Ma per strade sterrate accessibili a mezzi di questo peso, l'utilizzo della versione GRAVEL è sufficientemente divertente, per osare di più è ........meglio la RD03.

Ho cambiato i cerchi originali con altri della Alpina per mettere i pneumatici tubeless ora uso le gomme  Continental TKC70, una gomma con un ottimo compromesso stradale e il misto off. Si sente indubbiamente aumentare la qualità di guida e la manegevolezza della moto rispetto alle gomme con camera d’aria, ovviamente ho intenzione di usarla molto su strade normali.

Comunque non disdegno affatto la guida allegrotta, anzi. Rispetto all'Africa Twin Rd03 c'è un po' di inerzia in più nell'impostare la curva, ma da qui a dire che l'Adventure sia impacciata ne passa, inoltre il supporto del DCT aiuta moltissimo. Potente e modulabile la frenata Nissin, che vanta un ABS molto discreto.

Con questa versione di Africa Twin occorre adottare una guida attiva, in stile più enduristico per godere del suo grandissimo feeling, il divertimento non manca di sicuro.

In autostrada si riesce ad apprezzare il lavoro svolto per ottimizzare l’aerodinamica e la quasi totale assenza di vibrazioni. 

Il comfort è totale per molti chilometri e anche al passeggero è riservato un trattamento da prima classe grazie ad una sella ampia, ottimamente imbottita e con pedane poggiapiedi ben posizionate, se poi asservite da un bauletto con lo schienale diventa perfino troppo comoda. Lo spazio fra pilota e passeggero è fin troppo ampio.

Io ho fatto una modifica al mono posteriore. Ho cambiato il mollone originale, tarato per un peso leggero (80) con un'altro più grosso. (100)
Il mio peso non certo leggero che supera i 100 kg., il peso del passeggero, il peso dei bagagli nel bauletto portava una discordanza nella gestione dell'anteriore, un eccessivo alleggerimento che non è piacevole sentire alla guida su tornanti e curve veloci.
La soluzione che ho trovato ha reso la moto molto più stabile.
Cambio dei cerchi originali con ALPINE per montare le gomme tubless, una bella differenza di guida.
Anche un ulteriore accessorio, prodotto dalla Mecor di Vicenza,  sono i raiser che alzano e avanzano il manubrio di poco, ottimo per la posizione in piedi sulle pedane e la manegevolezza della moto nelle curve.

A velocità elevata il parabrezza, più alto di quello della versione standard, secondo me non svolge bene il suo compito di proteggere il flusso d’aria, infatti il busto è protetto, ma quasi tutto il casco prende la scia rendendo noioso lo scuotimento. Inoltre sono poco protette e scoperte le braccia, quindi il flusso dell’aria si sente molto. Dietro l’abbondante serbatoio, le gambe riescono a trovare un comodo riparo. Da quello che ho potuto provare in caso di pioggia alla base della sella c’è un ristagno del deflusso dell’acqua che scendendo dal serbatoio cerca di entrare nel vestiario.

Comunque, il vero terreno di caccia dell’Adventure Sports sono le strade collinari e gli sterrati sul bianco, oltre a questo limite non lo consiglio se non si ha una buona esperienza di fuoristrada. Nei tratti misti è un piacere guidarla perché l’equilibrio dinamico è ottimo e fra le curve la moto sembra fare tutto da sola, tanta è la facilità con cui si guida. Assoluta sicurezza nel percorrere tornanti anche stretti e ripidi, il DCT è eccezionale!

Nella guida DCT c’è la possibilità di passare da Drive a Sport fino a tre livelli che sono veramente divertenti permettono di settare rapidamente a proprio piacimento i parametri d’intervento della potenza, del freno motore e del controllo di trazione. Non trascurando la genialità del cambio con le palette che ti fanno sentire la guida “manuale”. Un cenno finale ai consumi, che si sono rivelati nel complesso ottimi e pari a circa 18 km/lt.con guida allegra.
Consiglio l'utilizzo del freno posteriore per la stabilità nelle curve, aiuta moltissimo e senza fare pieghe eccessive.


Attenzione: non rimanete mai senza batteria ! ! ! la moto non riparte assolutamente se non hai uno "Starter/Booster" a disposizione. A spinta non parte.

Banalmente lasciando le chiavi nel quadro acceso, la batteria si scarica facilmente, a me è capitato !